PREMESSA
1. Struttura curricolare
La struttura curricolare che presentiamo non possiede le caratteristiche proprie dei curricula per l’insegnamento della lingua, ovvero l’indicazione di obiettivi e risultati minimi di apprendimento. Essa schematizza invece gli argomenti che il team di ricerca ha definito successivamente all’aver preso in esame le variabili descritte nell’analisi dei fabbisogni e che vanno a costituire il corpus delle linee guida.
La particolarità del compito rispetto alla definizione di un normale programma di intervento didattico in questo caso sta nella singolarità sia dei gruppi apprendenti sia della metodologia non formale con la quale abbiamo inteso operare. Il laboratorio teatrale infatti, per sua natura, non è del tutto rappresentabile in un programma modulare e risente di una numerosa serie di variabili alcune delle quali del tutto imprevedibili. Variabili importanti possono essere il numero delle ore a disposizione, la dilatazione temporale, il numero di partecipanti, le loro caratteristiche in termini di genere, cultura e scolarità, gli spazi a disposizione e così via.
Fondamentale nella buona riuscita di un laboratorio teatrale è comunque la preparazione del conduttore e la sua capacità di adattare ogni momento ed ogni esercizio alle situazioni che di volta in volta si creano a partire da condizioni date le quali possono essere molto differenti da laboratorio a laboratorio. Questa premessa è necessaria per comprendere perché il team di ricerca ha preferito non lavorare sulla definizione di una modularità rigida quanto invece su macro aree di intervento che lasciano ampio spazio al vero protagonista, il conduttore, che avrà il compito di pianificare il lavoro di volta in volta. Le macro aree di intervento sono in qualche modo definibili come moduli e verranno descritte in termini di obiettivi e di argomenti precisando al loro interno una serie di esercizi che verranno soltanto elencati e via via delineati sia nelle linee guida vere e proprie e a seguire, con la massima precisione, nei materiali didattici.
Macro-aree di intervento
L’intervento complessivo del laboratorio è pensato, in prima istanza, per fornire un ausilio alla didattica della lingua sul piano relazionale e, più marcatamente, per costituire un utile strumento di potenziamento dell’apprendimento.
La scansione delle macro aree di intervento è strutturata per consentire al partecipante di entrare nella logica del lavoro con lo strumento teatrale in maniera progressiva e fruttuosa. Quelle sotto descritte sono tappe che caratterizzano a grandi linee il laboratorio nella sua interezza a prescindere dalla durata (che sia di pochi giorni o di interi mesi la loro scansione sarà comunque rispettata) e che debbono essere riproposte anche ad ogni sessione di lavoro.
Il lavoro del TdR ha portato alla restituzione sintetica delle seguenti macro-aree e dei seguenti argomenti di un curriculum laboratoriale pensato per essere uno strumento relazionale di ausilio all’apprendimento della lingua. La descrizione delle sue specificità si intreccia intimamente con la descrizione delle linee guida e degli esercizi a cui si rimanda per una complessiva comprensione del percorso didattico proposto.
Per ogni esercizio è possibile scaricare due file pdf: uno riporta la scheda descrittiva utile per il docente, l’altro una scheda per gli allievi con la funzione di promemoria del lavoro svolto, che può essere utilizzata dagli insegnanti al termine della lezione per riassumere quanto fatto in precedenza ed eventualmente valutare l’apprendimento dei discenti.
Introduzione
Esercizi di apertura e riscaldamento:
- Rilassamento a terra
- Rilassamento in piedi
- Clap hand
- I nomi
- I nomi e le qualità
- Gesto al centro
- Counting game
- La zattera
- La zattera di colpo
- Fili invisibili
- Caratteristiche dello spazio (come se)
- Saluti
- Lo specchio.
Esplorazione
Esercizi di esplorazione
- A partire da un oggetto
• Oggetto fantastico
• Trasformazioni
- A partire dal corpo
• Una parola un corpo
• Quadri viventi
• Bassorilievi
• Composizioni a tema nello spazio
• L’immagine mentale
• Le macchine ritmiche
- A partire dalla parola
• Argomentazioni sovrapposte
• Flusso di parole• Parole potenti.
Costruzione
Esercizi di costruzione drammaturgica
- Preparazione alla scrittura
• Racconto attraverso un oggetto
• Racconta la tua storia
• Elencazione delle situazioni
• Elencazione dei personaggi
• Interrogatorio al personaggio
- Scrittura
• Scrittura delle singole scene
• Scrittura dei dialoghi.
Restituzione
Considerazioni sulla messinscena.
2. Linee guida
La linea guida è la naturale evoluzione dell’elenco di raccomandazioni ed argomenti sviluppati nel lavoro di sistematizzazione seguito agli incontri di progetto e soprattutto ai workshop durante i quali i principi e le ipotesi immaginate in fase di progettazione sono stati messi alla prova e revisionati più volte fino a trovare un’architettura soddisfacente e coerente. Queste raccomandazioni sono destinate soprattutto a formatori, esperti di teatro e di alfabetizzazione linguistica e contengono una elencazione di strumenti e tecniche raggruppate per sequenze logiche. Il lavoro descritto si basa sui principi del laboratorio teatrale.
Il laboratorio teatrale è pratica ormai diffusa nei contesti più diversi sin da quando fu introdotta per la prima volta negli anni sessanta del secolo scorso dal regista teatrale polacco Jerzy Grotowsky che intendeva puntualizzare con questa denominazione la caratteristica di spazio elaborativo circoscritto e finalizzato alla ricerca. Oggi il concetto di laboratorio teatrale si è esteso ben al di là della sola ricerca espressiva ed attoriale aprendosi a contesti diversi che comprendono la dimensione del gruppo sociale, terapeutico e con fini di apprendimento. In quest’ultimo ambito si tratta di pensare questa attività come un intervento strutturato che procede secondo una pianificazione logica sulla base dei bisogni di apprendimento del gruppo di lavoro variabili di volta in volta in base ad una serie di fattori che possono essere i più disparati; ad esempio: la dimensione del gruppo, la composizione in termini di genere, le caratteristiche sociali, culturali e religiose, l’età degli apprendenti e così via.
La struttura di un laboratorio teatrale nel tempo ha subito quasi un processo di “standardizzazione” assumendo caratteristiche di provata funzionalità. Come fa notare Bernardi (Il teatro sociale, Ed. Carocci, Roma, 2004, p.81.), si segue in genere uno schema di conduzione «molto simile alle fasi dei riti di passaggio».
Tale sequenza ritualizzata consente all’operatore di tenere sotto controllo l’andamento delle fasi di lavoro e contemporaneamente accompagna l’apprendente in un percorso molto focalizzato ed efficace.
Gli esercizi sono accorpati tenendo conto di questo tipo di impianto concettuale ed operativo. Tuttavia ognuno di essi potrà essere reinterpretato creativamente e utilizzato in contesti differenti da quelli proposti.
È necessario inoltre tenere conto del fatto che ogni esercizio andrà di volta in volta misurato con le caratteristiche personali dei singoli partecipanti e del gruppo discente nel suo insieme. I gruppi di migranti infatti, come scritto sopra, si caratterizzano in genere per essere particolarmente eterogenei. Sarà soprattutto necessario tenere conto delle caratteristiche culturali dei partecipanti adattando il lavoro di volta in volta e forzando soltanto quando appare chiaro che una difficoltà può essere superata senza mancare di rispetto alla cultura di appartenenza del soggetto.
Queste raccomandazioni non stabiliscono per altro una durata per l’esecuzione del lavoro e tantomeno un protocollo specifico di azione ma si limitano ad individuare ed elencare una serie di esercizi che potranno essere declinati di volta in volta a seconda delle tempistiche e delle caratteristiche dei gruppi di lavoro a discrezione dell’operatore che è il vero protagonista dell’azione educativa. Ognuno degli esercizi elencati sarà descritto compiutamente nelle schede che compongono i materiali didattici. In generale crediamo che un laboratorio di durata medio lunga (per esempio intorno alle 60/80 ore) possa essere considerato come massimamente efficace. Tuttavia buoni risultati potranno essere ottenuti anche con laboratori più limitati nel tempo se accuratamente finalizzati ad un preciso scopo. Verrà descritto infine un esempio di sequenza di azione nel quale alcuni degli esercizi elencati verranno utilizzati per raggiungere un determinato risultato e segnare un percorso di costruzione narrativa di primo livello.